A Visso, piccola città immersa nei monti sibillini, si è svolto lo scorso 4 agosto, una delle serate dell’Infinito festival, il festival dedicato alla figura di Giacomo Leopardi.
Protagoniste dell’appuntamento la musica e la scrittura, rispettivamente con due donne rappresentative di più culture: la cantante italo-algerina Anissa Gouizi e la giornalista italo-siriana Asmae Dachan.
Il reading musicale ha visto alternarsi poesie e testi della Dachan, profondi e veri, incentrati sulla tragica situazione in cui vivono le vittime siriane ormai da troppo tempo e brani musicali tratti dal recente album di Anissa Gouizi & Med Melange, “Centomari”, un insieme di testi e melodie in varie lingue e suoni che vanno dall’italiano al francese all’arabo, e testimoniano la voglia di raccontare e raccontarsi con particolare attenzione alla dimensione del viaggio della migrazione sia essa concreta o semplicemente uno stato dell’anima.
Dalla storia di Lamia a quella di Mounira, giovani siriani, morti innocenti che non potranno più sognare il loro futuro e che restano vivi grazie a persone come la Dachan che li fa conoscere oltre i confini…a momenti di musica in cui le influenze gnawi e chaabi si mescolano alla libertà espressiva del jazz e alla tradizione popolare e creano perle come “Ya akhi ya okhti” (O fratello o sorella) o “Mabrouk Zoher” (Auguri Zoher).
A chiudere il viaggio vissano, con il cuore e l’animo più ricchi, siamo stati rapiti dalla lettera di Asmae Dachan a Leopardi.
Uno spettacolo, questo, in cui si torna a casa con un quid in più, in cui il pubblico non può che dire grazie, per le parole dette e cantate, con una tale generosità.