
A Cinisello Balsamo vicino Milano, il Tar annulla l’ordinanza del Comune che aveva ordinato la chiusura di attività di associazioni “accusate” di svolgere attività di culto senza autorizzazione.
Sembra che un’associazione di cittadini musulmani si riunisse in alcuni locali privati e che il Comune gli abbia scambiati per moschee, interpretando come illegale come queste riunioni sebbene nessun elemento provasse che si svolgessero attività di culto all’interno.
“Una sentenza importante – ha affermato l’avvocato Luca Bauccio, difensore dell’associazione ricorrente – con la quale viene stabilito il principio di diritto e di civiltà secondo cui l’esistenza di una moschea abusiva non può essere dedotta da mere presunzioni, ipotesi e premonizioni. Quando un Comune elegge la presunzione a elemento per dimostrare cosa i suoi residenti fanno o non fanno, allora siamo al pregiudizio e al medioevo del diritto. Noto – ha proseguito l’avvocato Luca Bauccio – che si afferma anche negli amministratori locali una tendenza alla caccia alle streghe, tanto insensata quanto contraria alla Costituzione. Da più parti i musulmani vengono richiamati al rispetto della legge ma è singolare che siano proprio i Comuni a violarla questa legge. Il diritto di associazione, come quello di preghiera, sono garantiti dalla Costituzione, nessuno creda di poterli violare”.
Fonte: Radio Diritto Zero