
Ospitare i figli di rifugiati presso le famiglie romane ed evitare l’accoglienza nei CIE, centri di espulsione ed identificazione: questa la proposta avanzata ieri dal Viminale in occasione della convocazione del tavolo nazionale sull’immigrazione. Una proposta che rivoluzionerebbe profondamente il sistema di accoglienza.
Stando alla proposta, si permetterebbe alle famiglie romane -per ora Roma sarebbe capofila del progetto – di accogliere ed ospitare i piccoli rifugiati presso la propria casa (all’occorrenza anche adulti se necessario) in cambio di un rimborso spese di 30 euro al giorno, la stessa cifra giornaliera che oggi lo stato spende per uno straniero.
L’idea fa gola al sindaco della capitale, che, considerati i numeri – si parla di circa 3900 minori non accompagnati assistiti a Roma dal 2013 ad oggi – troverebbe ristoro sia dal punto di vista economico che sociale: si riuscirebbe infatti ad evitare gli assembramenti nei centri di identificazione e in vere e proprie zone “ghetto”, rendendo più umane e dignitose le condizioni di vita dei migranti. Ed anche la parola integrazione si riempirebbe di un nuovo significato.
Stiamo a vedere…
FONTE: La Repubblica Roma (edizione cartacea di mercoledì 24-09-2014)