
Essere nati in Italia e frequentare nel nostro paese un intero ciclo scolastico: è questa l’idea di riforma della cittadinanza per i figli di genitori immigrati che Matteo Renzi vorrebbe portare avanti e concludere entro l’anno: l’attuale capo del governo, in occasione dell’intervento alla trasmissione Anno Uno su La7, ha dichiarato l’inadeguatezza dell’attuale legge sulla cittadinanza ed ha proposto di trovare un nuovo criterio capace di legare lo ius soli, cioè il diritto di cittadinanza per nascita, ad una componente culturale ed identitaria: per Renzi questa potrebbe essere la frequentazione nel nostro paese di un intero ciclo scolastico.
Durante la trasmissione ha raccontato del suo incontro con due bambine, Fatima e Maria, in una scuola di Firenze. “Sono nate nello stesso ospedale, condividono gli stessi gusti. E Maria mi domanda: perché Fatima non ha la cittadinanza ed io si? La risposta è che la legge sulla cittadinanza non funziona”. Renzi ha voluto poi ricordare le due principali “scuole di pensiero” che si contrappongono sull’idea di cittadinanza: “Una parte dice: facciamo lo ius soli, che vuol dire se nasci in Italia sei italiano. Ma ad altri questo non va bene, dicono che lo fanno paesi pericolosi, come l’America. Per loro il principio valido è lo ius sanguinis, e così se uno ha un trisnonno o una trisavola italiana diventa italiano”.
“La soluzione potrebbe essere, entro la fine dell’anno – conclude Renzi – quella di trovare un criterio che lega lo ius soli (cioè la nascita in Italia) ad un ciclo scolastico. Se tu fai le elementari o le medie in questo territorio, acquisisci quel patrimonio di identità che è tipica dell’italianità, a questo punto – ha spiegato il presidente del Consiglio – io ti riconosco la cittadinanza”.
Guarda il video dell’intervento di Renzi ad AnnoUno
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