
Dieci anni di lavori; instancabile contributo del commissario Antonino Baccilllieri,; assistenza della Comunità Papa Giovanni XXIII. Finalmente la casa – famiglia di Reggio Calabria prende vita!!
L’obiettivo è quello di “far sentire ‘a casa’ i ragazzini in fuga dal proprio paese che hanno affrontato il Mediterraneo e un viaggio difficilissimo. Dunque, questa sarà la seconda fase dell’accoglienza: quella post emergenza che prevede istruzione, integrazione, percorsi di inserimento lavorativo.” Queste sono le parole degli operatori che presto inizieranno a lavorare nella struttura.
Altri numeri possono far capire l’importanza dell’operato di queste persone e della Comunità: oltre 16.000 sbarchi nel 2014; 1053 minori non accompagnati segnalati; 750 cittadini stranieri accolti nell’ultimo anno; 558 gli ospiti di unità residenziali; più di 100 i richiedenti asilo. Il coordinamento è intervenuto in collaborazione con Unhcr e Oim nella denuncia del traffico di ragazze per sfruttamento sessuale e di minori a rischio per il traffico di organi.
La casa – famiglia vuole essere una denuncia al “sistema Italia”, all’effetto emergenza e al Regolamento di Dublino.
Fonte: Immezcla