
Tunisia e Algeria in un lavoro congiunto, hanno schierato più di 14.000 soldati (8.000 dall’Algeria e 6.000 dalla Tunisia) nelle cinque regioni frontaliere di Tebessa, Souk-Ahras (lato algerino), Jendouba, Kef e Kasserine (lato tunisino). Obiettivo: combattere insieme il terrorismo di matrice islamica. La Tunisia, prossima al voto nell’ottobre 2014, ha messo in moto una serie di provvedimenti per lottare contro questo fenomeno ormai radicato nel nord-Africa: chiusura di media che fomentavano il terrorismo incentivando la jihad in Siria come la radio “Ennour” e il canale tv “Al Insane”, maggior controllo del mondo web tra cui facebook, chiusura delle moschee non controllate dallo Stato.
In Tunisia questa sarà una settimana calda in aula dove si voterà a livello definitivo sulla legge antiterrorismo, che se dovesse passare, andrà a sostituire quella del 2007.