
Dal recente rapporto del Dipartimento di Stato americano sul traffico e la tratta di esseri umani nel mondo, è emerso che l’Italia è una delle maggiori destinazioni di questi nuovi “schiavi”, come li ha definiti il capo della diplomazia USA John Kerry. Una schiavitù che coinvolge un numero altissimo di vittime: più di 20 milioni.
In Italia il quadro vede coinvolte per la maggior parte donne, provenienti perlopiù dall’ est Europa, dal Sudamerica e dall’Africa, sfruttate sessualmente; gli uomini sono invece spesso impiegati a fare i “lavori forzati” nei campi del sud Italia o nell’edilizia al nord.
Nonostante l’Italia combatta ardentemente la tratta di esseri umani, si trova oggi a scontrarsi con i tagli al bilancio che hanno ridotto le forze e il denaro da impiegare nella protezione e nell’assistenza alle vittime.
L’invito che ci viene posto dagli USA è di ripristinare i fondi per proteggere i più deboli ed evitare così stragi come quella che avvenuta nel dicembre 2013 a Prato in cui numerosi cinesi lavoratori avevano perso la vita. La cifra stanziata nel 2013 era stata di 4 milioni di dollari contro gli 11 milioni di dollari del 2012.
Altra raccomandazione è, infine, di cercare di distinguere al meglio gli immigrati irregolari da coloro che cercano “asilo”: il rischio è infatti che questi ultimi, se deportati, possono tornare ad essere “schiavi”.
Fonte: Ansamed