
L’isola di Lampedusa è ufficialmente candidata al Premio Nobel per la Pace 2014 : ha centrato l’obiettivo la campagna portata avanti dal settimanale L’Espresso, avviata dopo il naufragio dello scorso 3 ottobre, quando nella acque del Mediterraneo morirono oltre trecento persone. Via Internet sono state raccolte 55.650 firme di lettori e poi esponenti della società civile e rappresentanti della cultura internazionale. La candidatura è stata formalizzata pochi giorni fa dalla scrittrice Elisabeth Eide, professore di Scienze sociali all’Università di Oslo e Akershus, tra i norvegesi titolati a presentare le proposte al Comitato per il Nobel per la Pace.
Sul sito, a dare la notizia della candidatura ufficiale, con allegato il documento proveniente da Oslo, il giornalista e inviato dell’omonimo settimanale Fabrizio Gatti, che ha promosso e si è occupato della campagna.
“Un traguardo – scrive Gatti sul sito de L’Espresso – che riconosce la solidarietà dimostrata negli anni dagli abitanti dell’isola, ma anche le sofferenze che i profughi sopravvissuti devono affrontare e il sacrificio delle migliaia di persone morte annegate: 20 mila in vent’anni, 640 tra il 30 settembre e l’11 ottobre 2013, di cui almeno un centinaio i bambini”.
“Poiché il premio non può essere assegnato genericamente agli abitanti di un paese o ai profughi che lo raggiungono – si continua a leggere nell’articolo di Gatti – è stato suggerito il Comune di Lampedusa come l’istituzione che meglio rappresenta nel tempo sia i residenti, sia i nuovi arrivati, indipendentemente dallo schieramento dell’amministrazione in carica. Il Comitato per il Nobel, composto da cinque personalità norvegesi nominate dal Parlamento, esaminerà nei prossimi mesi le candidature. E in ottobre – si legge sul sito dell’Espresso – rivelerà il nome del vincitore che il 10 dicembre, ricorrenza della morte di Alfred Nobel, riceverà il premio durante la prestigiosa cerimonia a Oslo”
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