
E’ di questi giorni la notizia che le autorità austriache, al confine con il Brennero, hanno respinto in tre diverse occasioni otto profughi nordafricani provenienti da Lampedusa e muniti di regolare permesso di soggiorno temporaneo e titolo di viaggio; la motivazione del provvedimento fa riferimento alla mancanza dei requisiti economici adeguati alla permanenza in Austria.
Una notizia che non farebbe troppo scalpore considerando che già la Francia, qualche tempo fa, aveva attuato analoghi respingimenti al confine con l’Italia, ma che invece risalta clamorosamente fra le altre alla luce di quanto detto lunedì 14 luglio da Jean Claude Juncker, candidato presidente della commissione europea all’Europarlamento.
Il candidato del Partito Popolare Europeo, infatti, ha dichiarato che gli sbarchi non sono un problema solamente di Italia o Malta ma di tutta l’Europa, auspicando la necessità di una nuova politica comunitaria per l’immigrazione e annunciando la nomina di un commissario speciale che lavori all’unisono con tutti gli stati membri e anche con i paesi terzi coinvolti.
Un intervento che si è meritato gli applausi da parte degli europarlamentari presenti e che finalmente mette in risalto l’importanza di una politica per l’immigrazione che non abbandoni gli Stati interessati (Italia in primis) a dover risolvere una questione delicata e da fin troppo tempo lasciata da parte.
“Dobbiamo riflettere sull’immigrazione regolare, di cui l’Europa nei prossimi 50 anni avrà bisogno. Proteggiamo le nostre frontiere esterne, lottiamo contro le bande criminali che fanno profitti sulla pelle degli altri. Interveniamo prima che quelle persone prendano le barche. L’immigrazione non è un problema dell’Italia o Malta, ma dell’Europa tutta”.
Fonte: www.stranieriinitalia.it