
“Anche noi siamo stati stranieri una volta. Siamo e sempre saremo una nazione di immigrati…non fa differenza che abbiamo attraversato l’Oceano Atlantico o il Pacifico per essere qui, siamo qui perché questo Paese ci ha accolto […] e proprio l’immigrazione ci ha mantenuto giovani, dinamici e ha tenuto vivo il nostro spirito imprenditoriale”.
Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti Obama per spiegare alla nazione le scelte del suo decreto esecutivo, una misura a dir poco impopolare che stravolge e inverte la tendenza sulle strategie assunte in tema d’immigrazione negli ultimi trent’anni. La riforma infatti sancisce una sorta di regolarizzazione per milioni di immigrati senza documenti che vivono e lavorano stabilmente negli Stati Uniti, ed è stata presa con un ordine esecutivo che sfugge alla discrezionalità del Congresso. Insomma una vera e propria rivoluzione, almeno sulla carta.
Il decreto, semplificando tutta una serie di aspetti e implicazioni, permette ai genitori illegali di cittadini o residenti, purché nel Paese da almeno cinque anni, di bloccare le procedure di espulsione e di chiedere il permesso di lavoro. Da sola, questa azione riguarderà quattro milioni di persone.
“Questo accordo non si applica a chi è arrivato negli Stati Uniti recentemente, né a chi è arriverà illegalmente in futuro. Non garantisce una cittadinanza, né il diritto di rimanere qui in modo permanente, nemmeno gli stessi benefit che ricevono i cittadini. Solo il Congresso può prendere questo tipo di misure, tutto quello che possiamo dirvi noi è che non vi espelleremo.” ha chiarito il Presidente.
Cosa c’è dietro una manovra tanto rivoluzionaria? La Casa Bianca, stimando i risultati della nuova normativa in materia d’immigrazione, ha elencato una serie di aspetti più che positivi per il paese: aumenti del Pil e della forza lavoro, altrettanti aumenti dei salari e della produttività e riduzioni del deficit.
Per approfondire, leggi qui.
FONTE: Portale Integrazione Migranti
condividi su: