
Oggi è la Giornata Internazionale della Donna nata per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ma anche ma anche per evidenziare le discriminazioni e ingiustizie a cui sono ancora soggette in alcune parti del mondo.
Ora, non voglio rovinare la festa a nessuno ne nessuna, non voglio appesantire le gia’ dure giornate e vite di tutti noi, ma per favore lasciatemi riproporre alcune news reperite nei canali di Amnesty International per capire quanto lavoro abbiamo ancora da fare.
Penserete che non servira’ a niente leggere le prossime righe, che gia’ siete al corrente di questi fatti e che vi dispiace ma non sapete veramente che fare. Beh oggi in realta’ qualcosa da fare c’è. Nel sito. il team di Amnesty International, invita a prendere parte a delle campagne mediatiche: la loro intenzione è come sempre raccogliere le voci e la partecipazione delle persone e riportarle agli interessati.
Contribuiamo anche noi, nel nostro piccolo e con il nostro portatile a creare una grande e unita voce contro le discriminazioni e ingiustizie subite dalle donne nel mondo. Non odiamo gli uomini, non diventiamo razzisti bensì applichiamo la solidarieta’ e la consapevolezza in ogni momento e gesto della nostra quotidianeita’, anche nei più piccoli e apparentemente insignificanti.
“In Iran, Nasrin Sotoudeh, prigioniera di coscienza ed avvocato per i diritti umani, ha una condanna a 6 anni di prigione, ridotta rispetto agli 11 richiesti nel primo appello, per l’accusa di “propaganda” e appartenenza a una organizzazione “illegale” chiamata Centre for Human Rights Defenders..
In Arabia Saudita le donne sono sottomesse al controllo maschile in molti ambiti. Ma il più assurdo è il divieto di guidare. L’anno scorso alcune attiviste hanno rilanciato la campagna “Women2Drive”. Molte donne con patente che vi hanno partecipato sono state arrestate e costrette a firmare una dichiarazione di impegno a non guidare mai più.
Siria: si fa pressione sulla moglie del presidente perché chieda più diritti umani. Asma al-Assad ha fatto poco, niente, per protestare contro la brutalità delle forze governative che stanno massacrando il popolo siriano. Anzi, è apparsa pubblicamente per sostenere suo marito
Yemen Le donne hanno contribuito a creare una vibrante società civile in Yemen, la giornalista e attivista per i diritti umani Tawakkol Karman è una delle tre donne che ha ottenuto il Premio Nobel. Le donne sono state anche molto partecipi nelle proteste che chiedevano riforme politiche e nel campo dei diritti umani. Ma la discriminazione contro le donne esiste ancora. Le donne che hanno partecipato l’anno scorso alle proteste pacifiche sono state molestate, arrestate e in alcuni casi anche picchiate”.
Miss Smalm “Anima Mundi”