
Nel periodo tra il 12 e 20 dicembre scorso è stata presentata alla Sala San Michele di Fano la mostra dei disegni realizzati dai migranti presenti nelle tre comunità della nostra città. Una sessantina di dipinti di volti realizzati in attività di laboratorio attivate presso le strutture dall’Associazione Apito Marche grazie alla collaborazione volontaria di Cinzia Antinori, esperta di tecniche grafico- pittoriche. Il laboratorio è inserito nell’ambito progettuale “Piacere di conoscerti” che promuove l’incontro e la conoscenza interculturale.
L’esperienza pittorica , alla quale non si chiedeva molto più che una libera espressione creativa e ludica, ha invece assunto dei significati di comunicazione e ricerca al di là delle attese.
Riporto il commento dall’amico Marco Ferri che gentilmente ci ha espresso con tanta sensibilità il suo pensiero sull’esposizione cogliendo in pieno il senso del lavoro realizzato, grazie Marco!
“Una mostra di disegni realizzati da persone che sono profughi e ospiti, e stanno come sospesi tra una casa lontana dalla quale sono scappati, incalzati dalle guerre e dalla fame, e nuove case e territori, nei quali cercano di imparare la lingua e le consuetudini delle società che li hanno accolti. Non sono senza patria, intesa come luogo degli affetti e dei sentimenti, ma la portano con sé, lungo gli itinerari provvisori delle loro migrazioni, insieme alla speranza di fermarsi dove la definizione di “cittadino del mondo” ha ancora un senso. Dovevano disegnare un volto, come un gioco psicologico per non smarrire l’identità e non dimenticare i legami spezzati , e in effetti questa mostra è una danza di volti che ci osservano, non degli autoritratti ma volti ai quali è affidato il compito di rappresentare il trauma della fuga. Tuttavia, quello che colpisce è l’uso del colore, sono infatti colori pieni di forza e di gusto, di voglia di vivere e di comunicare, perché il colore, come la musica, non ha i limiti territoriali di una lingua. I colori svelano molto più dei disegni e con disarmato candore, che invece le parole non hanno, rivelano la semplice e profonda speranza di poter unire o accostare il passato con il futuro.”
Nulla da aggiungere alle considerazioni se non l’augurio che il 2016 sia un anno in cui l’accoglienza e il piacere di conoscersi siano ancora momenti autentici per costruire un futuro sicuro per tutti.
Grazie a Millevoci, Noimondotv, “Le donne in nero”, l’Africa chiama, Anissa, Devon e la loro S.O.U.L. Band, Enzo Vecchiarelli, Marco Florio, Marco e Giulia Poeta , gli amici richiedenti asilo, i loro responsabili della Cooperativa Labirinto, l’assessore Marina Bargnesi, e tutti coloro che hanno condiviso con noi i momenti più belli delle serate trascorse alla Sala San Michele.
Paola Conversano
Associazione Don Paolo Tonucci – Apito Marche