
Nella pagina Facebook dell’Ambasciata dei Diritti di Ancona, associazione onlus che si occupa di tutela dei diritti, in seguito alla pubblicazione di un comunicato ANSA del 16 aprile in cui si parla del ritrovamento nel vano di un semirimorchio di 12 profughi (stando all’Ansa provengono infatti da Somalia, Siria e Iraq, tutte zone di guerra fortemente destabilizzate) subito respinti in Grecia al porto di Ancona, si sottolinea l’illegittimità della riammissione di massa, senza la necessaria valutazione dei singoli casi.
Di seguito pubblichiamo un estratto dalla pagina Facebook dell’associazione e il comunicato Ansa della notizia.
“Ennesima riammissione di massa illegittima dal porto di Ancona dopo le 17 della settimana scorsa altri undici questa mattina. Ricordiamo che le riammissioni di massa sono illegittime come delibera la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e come prescrive lo stesso Testo Unico sull’immigrazione, che stabilisce che ogni caso deve essere valutato singolarmente e che al migrante deve essere rilasciato per iscritto il motivo del respingimento al quale potrebbe comunque far ricorso.
La polizia di frontiera continua invece a respingere i migranti, spesso potenziali richiedenti asilo, affidandoli, senza nessun tipo di comunicazione scritta, al capitano della nave in base ad un accordo Italia-Grecia che non ha nessun fondamento di legittimità.
Tutti i migranti intercettati questa mattina provengono da zone di guerra o da paesi destabilizzati e quindi potrebbero accedere a forme di accoglienza destinate a rifugiati e richiedenti asilo, ma ciò avviene solo per una piccola parte dei casi. In linea con i principi enunciati dalla carta di Lampedusa chiediamo che venga aperto un canale umanitario tra Italia e Grecia che faciliti l’arrivo nel nostro paese per chi scappa da paesi in guerra e non solo, sottraendo in questo modo i migranti dallo sfruttamento dei mercanti di persone. Allo stesso tempo si eviterebbero tutte quelle morti legate all’ingresso clandestino che obbliga i migranti a rischiare la propria vita nascosti dentro i camion.
Ricordiamo che il dramma dei profughi ed in particolare dei siriani non è un fenomeno irrilevante ma che il nostro paese, cosi come l’Europa tutta si deve attrezzare al meglio in modo da divenire un ponte e non un muro per chi cerca rifugio dalle brutalità della guerra”.
Di seguito il comunicato ANSA del 16 aprile:
“In 12, sette uomini e cinque donne, di origini siriane, somale e irachene, hanno viaggiato 16 ore nel vano di un semirimorchio, sotto un carico di sacchetti di ghiaia, cercando di entrare in Italia senza documenti. Allo sbarco da un traghetto greco nel porto di Ancona 11 sono stati individuati da agenti della Guardia di finanza e respinti in Grecia (uno ha chiesto asilo politico). Un altro migrante era nascosto nel doppiofondo di un furgone. In manette gli autisti, un greco e un bulgaro.
A insospettire i finanzieri, che hanno operato in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, è stato il forte odore insolito che proveniva dal tir sottoposto ai controlli al Varco da Chio. Il conducente ha tentato di dimostrare che il carico era composto solo da 20 sacchi di ghiaia, destinati ad un’azienda italiana, ma un’ispezione accurata ha smontato il suo racconto”.
FONTE: Pagina FB Ambasciata dei Diritti